Esiste una grande bugia in Finanza o se preferite una mezza verità: credere che le scelte d’investimento di un cliente possano dipendere esclusivamente dalle caratteristiche personali e soggettive di ciascun investitore. Infatti, anche se il contesto in cui operiamo è regolato da una direttiva (MiFID) che ipotizza l’esistenza di un cliente razionale, capace di indirizzare i suoi investimenti con le sue risposte ai vari questionari verso soluzioni a lui più congeniali, la realtà dei fatti ci restituisce invece un cliente molto influenzabile dalle dinamiche dei mercati e con un profilo di rischio dinamico. La MiFID, nata con il nobile intento di tutelare la clientela strizzando gli occhi al modello d’investimento più diffuso che è il compra e tieni, viene snaturata dalla realtà dinamica dei mercati e di tutti gli attori in campo che con i loro comportamenti la smentiscono continuamente rendendola, come un attento osservatore può e deve fare, una legge inapplicabile e valida solo nelle teorie finanziarie.

L’esistenza della MiFID pertanto non deve trarre in errore. I mercati influenzano le scelte degli investitori non soltanto durante le fasi più turbolente relative a grandi crisi o peggio ancora alle bolle speculative che ciclicamente si presentano ma anche durante gli andamenti definiti “fluttuazioni normali”. Il funzionamento dei mercati è stato descritto in maniera ineccepibile da Grossman e Stiglitz. E’ stata dimostrata l’esistenza di uno sfasamento perenne tra l’andamento del mercato e le scelte degli investitori i quali effettuano nel tempo scelte non convenienti e mediamente queste si traducono in un tempo di reazione alle variazioni dei mercati di 3 mesi circa. Secondo altre ricerche l’orizzonte temporale medio di un investitore è di circa 1 anno.

In questo contesto Banche, SIM e Promotori Finanziari hanno sfruttato a loro favore queste caratteristiche cogliendo dalla variata tolleranza al rischio dei clienti che la legge prevede di verificare periodicamente e non soltanto nella fase iniziale dell’investimento, l’opportunità di collocare nuovi prodotti finanziari con relativi grandi fatturati a discapito delle performance dei clienti che non solo di volta in volta comprano prodotti molto costosi, ma li comprano contro tendenza e sbagliando timing.

L’ adeguatezza indicata dalla MiFID purtroppo non necessariamente è sinonimo di Efficacia perché un cliente che investe secondo i criteri citati da Grossmann e Stiglitz sarà un cliente perennemente insoddisfatto dall’andamento dei suoi investimenti perché inadeguato non è il portafoglio che ribilancia periodicamente sulla base delle sue esigenze d’investimento, ma proprio il modello d’investimento che utilizza trasformando il compra e tieni in un Trendfollowing, proprio come dimostrano le ricerche di Grossmann e Stiglitz. Tuttavia è un Trendfollowing che risulterà sistematicamente inefficace se non viene fornito da Consulenti competenti in materia. Ecco quindi che il compra e tieni oltre ad essere poco intuitivo nelle abitudini di un investitore perché fornisce performance attese impossibili da ottenere, risulta essere anche un modello inadeguato e di difficile applicazione.

Esistono altri modelli d’investimento che, anche se solo apparentemente possano sembrare controintuitivi (modelli contrarian) perché propongono di investire dopo un ribasso (in genere il cliente fa l’esatto contrario), sono modelli comunque dinamici in cui mediamente viene rivisitata l’esposizione complessiva del portafoglio sulla base di algoritmi di calcolo e quindi rispettano fedelmente la natura dinamica dell’investitore e come il trendfollowing individuano precisi segnali di in e/o out cercando di stabilire se stare dentro il mercato con una esposizione intermedia o decidere di uscire dal mercato se il trend diventa ribassista. Questi modelli alternativi d’investimento hanno l’obiettivo di rispettare la natura dinamica dell’investitore proponendogli di correggere gli errori di timing che notoriamente commette autonomamente quando non è supportato da un consulente esperto. La natura del cliente (il leone è carnivoro e non gli puoi dare l’erba) non la può cambiare nessuno neanche con la migliore educazione finanziaria. Proporre modelli contro natura come il compra e tieni, a prescindere dalle sue potenzialità di efficacia, risulta totalmente avulso dal contesto in cui operiamo. I modelli alternativi d’investimento hanno quantomeno il pregio di aver capito le esigenze di un cliente e scusate se è poco…..

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